Ecobonus per il risparmio energetico
- 06/02/2018
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- Categoria: Bioedilizia
Ecobonus: quali spese per il risparmio energetico hanno la detrazione del 65%?
Per godere dell’ecobonus del 65% per il risparmio energetico quali sono le spese detraibili? Sembra banale, ma in realtà è un tema che va approfondito prima di prendere decisioni. L’agevolazione fiscale nata con la legge di ‘Stabilità’ del 2011, consiste nel riconoscimento di detrazioni d’imposta nella misura del 65% delle spese sostenute per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. La detrazione è da ripartire in 10 rate annuali di uguale importo.
Dalla prima volta, è sempre stata rinnovata, con aggiunte e variazioni ogni anno, mediante la creazione di un fondo apposito all’interno della manovra finanziaria disposta dal Governo.
Chi usufruisce dell’ecobonus sul risparmio energetico
Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su edifici (o su parti di edifici) residenziali esistenti, di qualunque categoria catastale, anche a livello di condominio e non solo di privato. Non sono detraibili, quindi, le spese effettuate in corso di costruzione dell’immobile. Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti che possiedono l’immobile oggetto di intervento.
La detrazione del 65% non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per i medesimi interventi da altre disposizioni di legge nazionali (quale, ad esempio, la detrazione del 36% per il recupero del patrimonio edilizio).
Il decreto legislativo sull’ecobonus recepisce la direttiva UE sulla promozione e diffusione degli ‘Edifici a Energia Quasi Zero’ con cui si agevolano le ristrutturazioni edilizie e le costruzioni del nuovo.
Quali interventi per l’ecobonus sul risparmio energetico
I possibili interventi sono:
– riqualificazione energetica degli edifici (valore massimo della detrazione è 100.000 euro): sono quelli che permettono il raggiungimento di un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20% rispetto ai valori richiesti dalle norme.
– sugli involucri degli edifici (valore massimo della detrazione è 60.000 euro): riguardano le strutture opache orizzontali, verticali, finestre comprensive di infissi, che rispettano i requisiti di trasmittanza U (dispersione del calore) anche questi riportati nelle norme.
– installazione di pannelli solari (valore massimo della detrazione è 60.000 euro): permettono la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università.
– sugli impianti di climatizzazione invernale (valore massimo della detrazione è 30.000 euro): cioè la sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione. Per fruire della agevolazione è necessario quindi sostituire gli impianti preesistenti e installare le caldaie a condensazione.
Provvedimenti successivi hanno esteso l’agevolazione anche a:
– schermature solari, tende e dispositivi fissi per schermare e frangere i raggi solari.
– impianti di riscaldamento alimentati da biomassa
– impianti domotici per controllare il riscaldamento, raffrescamento e produrre acqua calda, in pratica la domotica finalizzata al comfort casalingo
In parole povere le spese comprendono sia i costi per i lavori edili, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare gli interventi, che godranno di IVA agevolata al 10%.
Acquisto di mobili
Sono previste poi anche detrazioni fiscali pari al 50% anche per l’acquisto di cucine, mobili ed elettrodomestici a basso consumo energetico di classe A+ (lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie) e A (forni).
In questo caso la detrazione del 50% delle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ (per i forni classe A) vale per le sole abitazioni oggetto di ristrutturazione e per un importo massimo di 10.000 euro che si aggiungono ai 96.000 euro del tetto già previsto per gli incentivi arrivando ad un totale di 106.000 euro.
Come fare la dichiarazione
Per quanto riguarda le modalità di accesso agli ecobonus, è importante sapere che per averne diritto il richiedente dovrà eseguire tutti i pagamenti tramite bonifico bancario o postale, indicando nella causale del versamento la transazione relativa agli interventi di ristrutturazione fiscalmente agevolati; il codice fiscale del beneficiario della detrazione; codice fiscale o partita IVA del beneficiario del bonifico.
Sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate sono disponibili moduli, normative, guide e documenti ottenibili direttamente online, previa registrazione, nonché il servizio di compilazione e invio telematico delle richieste di detrazione.
Va ricordato che è necessario avere la certificazione energetica (le cui spese sono comunque detraibili) e spedire dei moduli all’ENEA riguardo le caratteristiche energetiche degli interventi eseguiti entro 90 giorni dalla data del collaudo degli impianti.
Novità 2018
Il nuovo anno porta una proroga della cosiddetta “Legge di Stabilità”, quella che dà la possibilità di richiedere la detrazione del 65% per il risparmio energetico, ma variano alcune cose.
Il credito per interventi sull’unità immobiliare potrà essere ceduto a terzi, nel caso di vendita ad esempio.
Per alcuni interventi sule finestre e l’installazione delle caldaie a condensazione e a biomassa, la detrazione scenderà al 50%.